Metodo naturale Rolle contro la varroa -Considerazioni
Non fidarsi solo di un metodo o di un prodotto
- Speranze concrete per l'insorgere di una autodifesa delle api contro la varroa. - Dividendo l'arnia al tempo giusto, sono evitate le sciamature. Raddoppio possibile delle famiglie esistenti - C'è ininterrotta deposizione della regina.- Manipolazione naturale dei favi senza indossare tute, occhiali integrali.- Possibilità di formare nuclei nella Terza fase della separazione- trasloco. Trattamento ad inizio primavera e non solo a fine settembre..( Svuotare i pampers flatulenti d'un bimbo solo al pomeriggio?)
-"Si tratta del Metodo Campero?" "Non precisamente!".
Si può fare un figlio intelligente anche ignorando tutto sui cromosomi da regalargli.. Nel Metodo Rolle può bastare pure solo operare pur non conoscendo la correlazione tra una Fase e l'altra
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Importantissimo.
Non sperare solo nelle patate...
In Irlanda, ( 1847-54) non essendo stata risolta la questione agraria coi proprietari inglesi protestanti ed essendosi tutti praticamente adagiati da anni sull'unica facile risorsa alimentare ( coltivazione della patata), con una improvviso micidiale attacco parassitario della stessa, si è dovuto assistere ad un milione e mezzo di morti per fame, emigrazioni in massa di persone disperate per l'America...
--Nonostante il ricorso al "Rolle", al Termico, ...addirittura a novembre ( anche in Piemonte) si possono avere arnie re-infestate per saccheggio In apicoltura ugualmente non bisogna fossilizzarsi su un unico Metodo, (Rolle sì, va bene; il Termico è necessario ma è utile anche l' Ossalico;.. Acido formico, ... Api live Var sì, ma non va disdegnato Ipereat..., eccetera )
..Modestia, quindi, anche sulla stima da attribuire al proprio "sacchetto alimentare di patate", al metodo in cui si pone momentaneamente fiducia...
-Anche se ricorressimo al naturalissimo prodotto zucchero velo, reso tale da un macinino ultra tagliente e con soffiatore, potessimo "irrorare" innocuamente le api
procurando una mancata prensilità delle otto zampe della varroa sulla cuticola delle api.. Dopo qualche anno la varroa saprebbe già- c'è chi lo giura a ragion scientifica veduta- chimicamente annullare anche questa nostra "sciolina"
Solo ciò che la varroa sceglie come proprio voluto mezzo "eutanasico"( greco: f a n a t o s , tanatos= morte) porterà alla pista giusta per contrastarla...
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Elogi del Metodo.
-La logica della metodologia Rolle, integralmente manipolativa naturale, permette alle api di sopravvivere senza alcun trattamento chimico o- pudicamente, come li si osa chiamare "acidi organici", proprio perché basata su precise tappe temporali evolutive dell'ape, tappe da cui è stato possibile dedurre delle astuzie venatorie (dal lat. venari= andare a caccia) che soltanto un acuto apicoltore come Emilio Rolle poteva escogitare.
Sistema Rolle che se manipolarmente risulta macchinoso, permette quantomeno di regalare del miele autenticamente genuino al proprio piccolo e alla sua dolcissima madre
Permette il riaffiorare génico o " l'apprendimento" solo coattivo, casuale ambientale, di una autodifesa delle api all'aggressione della varroa
(Se le api, cioè, non sono già chimicamente pasticcate (ossalicate, formicate, apivarate..) un diverso gesto fortuito, casuale, mentre stanno difendendosi da punture di varroe, potrebbe innescare in loro un utile ripetitivo sistema liberatorio)
-Presso la Mandria di Venaria Reale (To)- Apiario sperimentale, fanno già bella mostra di sé molti alveari che da parecchi anni, senza che siano stati violentati con dei trattamenti chimici, vivono con ottima produzione. Ripeto: senza alcun trattamento chimico né in primavera né a fine luglio.
-Dopo moltissime domande- intervista all'ideatore stesso del Metodo per un totale di circa sei ore, anche in momenti proibitivi e decisamente indiscreti (a casa sua alle otto del mattino in pieno inverno)... In seguito a ciò ho voluto volentieri affiancare alla sua anche la mia esperienza gestendo una quindicina di arnie sperando di poter tenerle allineate con fierezza ecologica alle sue già citate stars.
-Altri amici hanno seguito l'esempio. Le osservazioni saranno pure sintetizzate per utilità collettiva.
2) "Assenza totale-annotavo- di trattamenti chimici".
Una prima conseguenza. Ciò permetterà alle api di poter "imparare" a difendersi da sole: a tranciare sempre di più di come fanno già parecchie- qualcuno degli otto piedini da carro armato delle varroe; a disarcionare le stesse sulla schiena delle sorelle; apprendere a grattarsi la schiena contro angolazioni e far cadere sul fondo rete il fastidioso acaro come usano praticare le loro cospecifiche api orientali cerane da centinaia di anni..
3) Svuotare i pampers flatulenti d'un bimbo solo al pomeriggio?
Aliis verbis: " E' normale cambiare i pampers flatulenti dei neonati solo nel tardo pomeriggio ( agire contro la varroa a fine settembre e non già ad inizio primavera?)
Ogni madre, nel cuore della notte, quando "sente" che il proprio angioletto cambia decisamente l'abituale gradevole odore capezzolare per diventare olfattivamente fetido, si rassegna a confidare momentaneamente nella qualità assorbente dei pampers, ma già di primo mattino, tra una borotalcata, un bacio gluteico ed un altro bacio, bonifica subito con gioia liberatoria il putto. Soltanto una madre snaturata aspetterebbe di ripulirlo verso l'ora del tè pomeridiano. Nonostante la legale riconosciuta "innocuità" chimica agli ingredienti usati attualmente per le api è prassi che si può ricorrere a loro, per motivazioni sanitarie, per una ottimale sicurezza solo nel "tardo pomeriggio". Fuori metafora, sono permessi, cioè, solo dopo l'ultima smielatura, a fine luglio. Le api nel frattempo restano imbibite nelle "flatulenze emolinfiche varroiche" nientemeno che dalla fine di ottobre-novembre-dicembre-gennaio-febbraio- marzo- aprile- maggio- giugno, fino al settembre prossimo venturo..
Il metodo Rolle, invece, dal 10 aprile (25 marzo?) con "l'esaquadro, ( gr.: esa= sei finestre) ed un preciso reparto a tutta covata aperta, il settore "A," può far già man bassa di varroe.
Il professor Marletto dell'Università di Torino parlando del Metodo Rolle ad un convegno di Apilombardia, unitamente al geom. Rolle, facevano notare appunto anche questo non secondario specifico vantaggio
(En passant segnalo che unitamente al metodo Rolle che permette di agire, "al mattino presto",
( Vedi Api e flora, n.79 e Internet: http://www.apicolturaonline.it/percels4.htm ; http://www.apicolturaonline.it/termico.htm ; http//www.apicolturaonline.it/termico1.htm ;
http://www.apicolturaonline.it/termico2.htm
) è praticabile similarmente, con discreta facilità il metodo biotermico di W. Engels che in 60 minuti a 42 gradi C° permette di soffocare termicamente le varroe racchiuse nella covata opercolata, (logicamente prima spazzolata dalle api adulte che la ricoprivano)
Intervento sanitario, col metodo Rolle, possibile a marzo e non a fine settembre con migliaia di varroe già presenti, acari che con le loro diciotto punture- suzioni quotidiane martirizzano letteralmente le inquiline ( c'è sovente un rapporto di uno a uno: ogni ape ha la sua varroa).
4) Nessuna sciamatura. Possibilità di formare nuclei nella Fase seconda e terza.
Solo se c'è polline, proveniente dall'esterno, polline "latte-biberon" per le future larve sdraiate stanche e pacioccone...Soltanto mangiando abbondante polline le api riattivano il sistema ghiandolare produttore di gelatina reale.. Soltanto allora possono preparare cellette per ulteriori circolari deposizioni materne della Regina.
Nutrite ad inizio marzo, non da surrogati, ma con autentico polline grazie a collaudate furtaiole trappole,( vedi
http://www.apicolturaonline.it/polline.htm...; http://www.apicolturaonline.it/polline2.htm;http://www.apicolturaonline.it/polline3.htm ;
http://www.apicolturaonline.it/polline4.htm; http://www.apicolturaonline.it/polline5.htmpolline non immesso nel nutritore caminetto del coprinido ma spatolato direttamente sui favi ( due cucchiai di polline, uno di zucchero ( Ho il terrore del miele!), poche gocce d'acqua)..
Avendo trovato, cioè, nelle quindici arnie prescelte già 3-4 favi di covata, addirittura il 26 marzo sovente riesco ad inserire il "sei finestre" per la costruzione di almeno un quadretto cereo. Così il venti aprile di conseguenza sono in grado di separare dall'arnia madre (Settore B. seconda fase) il materiale della Camera "A" senza che nessuno sciame di entrambi i ceppi finisca nei luoghi più impensati, su alberi dei vicini con bimbi già deambulanti e vivacissimi
-Anche se il Metodo naturale Rolle non combattesse la varroa, il fatto di evitare "globalmente" quasi tutte le sciamature, per me, sarebbe già un valore sufficiente per adottarlo. Devo ammettere, soltanto, che data la scarsa presenza di fuchi per logici motivi stagionali e per nuclei se costituiti relativamente con poche api, le nuove regine, sovente, risultano vistosamente a struttura addominale mingherlina.
L'importante, però, -ripeto- è che abbiano bloccato la famiglia dallo scappare di casa.
Dopo l'acacia e sul castagno queste regine potranno essere rimpiazzate dalle api stesse ( anche su nostra provocazione togliendo la regina) con una normale cella di "sostituzione", costruzione reale, di solito al centro favo e senza sciamatura) o con l'acquisto di regina nuova. (Vedere argomento specifico)
5) Ininterrotta deposizione della regina.
Andare alla ricerca di covata recente della regina è da sempre una intelligente prassi diagnostica.
Conservo una rara foto , un favo double face con circa nove mila cellette femminili opercolate per avvenuta deposizione obbligata della regina solo in quel sito. Alludo al vecchio metodo ingabbiamento della regina fino al ventesimo giorno dopo di che tutte quelle cellette, prima che le varroe uscissero assieme alle api, venivano " distrutte" (o portate in un'unica arnia con altri similari per un unico trattamento). Quel metodo naturale che ho praticato fino all'anno scorso aveva il difetto di lasciare poi l'arnia però per una ventina di giorni senza prole, senza nasciture...
Il Metodo Rolle, invece, conserva alla regina il piacere immenso, utilitario, equilibratore del collettivo apicolo, di deporre con continuità: già durante la fase prima ( Inserimento del Sei finestre) con la costruzione di almeno una finestra offre cera nuova con cellette-culle carrozzine seducentissime non solo per la regina, ma anche per le ceraiole che possono sublimarsi così dimostrando di essere autentiche artiste modellatrici celliniane.
Il Metodo, in continuazione, permette, cioè, costruzioni di celle sulle cui pareti poi api giovanissime si abbarbicheranno, api neofite adibite ai ripetuti e continui svuotamenti, sul fondo celletta occupato da neonate, svuotamenti di biberon con pappa reale e polline in quantità tali da far addirittura galleggiare il pancino formato salvagente ( testa-coda) delle larve.
Nella Camera "A"( fase prima) per la regina sono messi a disposizione tutti i favi a covata aperta con le loro rimanenti fasce circolari recettive vuote; nel settore autonomo B" allorché acquista la regina ( fase due-tre- ecc..) viene ugualmente proseguita-garantita la ritmica delle precedenti deposizioni.
6)-"Si tratta del Metodo Campero?" "Non precisamente!". )
Ulteriori esemplificazioni per ricordare meglio psicologicamente il tutto
-Se un bambino non mangia o non vi sottopone più ai centotredici assalti proditori contro il vostro bersagliato ombelico, capite che in lui qualcosa non va. Con tempi "meteo" ottimali se si nota che le api non costruiscono il sei finestre pur essendo piazzato in posizione esatta progressiva accanto ad altri già rifiniti si comprenderà subito che qualcosa non va bene: troppo poche api, loro debolezza in stadio avanzato.., addirittura senza regina
L'uso del "sei finestre" per me, è diventato assolutamente fisiologicamente necessario
Il Metodo Rolle è basato, sull'utilissimo uso e concetto del telaio a "tre finestre" Campero migliorato poi in " sei riquadri" da Rolle stesso ma ora favo-telaio non più (solo) finalizzato alla ( già utile) preferenza dei fuchi per celle maschili, bensì favo reso parte integrante di un'unica scelta obbligata causa ripetuti meccanismi divisori che costringeranno la varroa a scegliere un preciso spazio ricettore per la sua riproduzione.
-Mi spiego (spero) goliardicamente meglio.
In una Borgata a Cuneo ( San Dalmazzo) sono contemporaneamente in esercizio due frequentatissime farmacie: una, con al banco una dottoressa a panorama materno toracico decisamente "alla parmalat" e la seconda, con operatrice farmaceutica, pur gentilissima, ma con due inesistenti mini seni ad albicocche, rimasti tali perché probabilmente colpiti "in primavera" da ripetute grandinate..
Il metodo Campero può pure ricordare simpaticamente il proverbio il quale sentenzia che gli uomini preferiscano le bionde ma che poi, in realtà, gli stessi, quasi tutti, vengono ugualmente trovati assieme ad altrettanto valide ricche affettuosamente donne more.. La varroa, nel Metodo Campero, in teoria, dovrebbe quasi sempre servirsi soltanto dalla dottoressa "alla parmalat" ( preferire le celle a covata maschile)... La varroa nonostante questi gusti preferenziali genetici, depone in pratica anche abitualmente su tutti i sei-sette favi di covata femminile dell'arnia. Va, cioè, facilmente e volentieri pure nella farmacia della dottoressa dalle "albicocche" sopravvissute alle gelate primaverili, entra tranquillamente anche nelle cellette femminili..
Col Metodo Naturale Rolle, per precise fasi, suddivisioni diarie ( lat.: dies= giorno ), alle varroe, un po' come le galline di batteria che possono deporre l'uovo su un unico nastro trasportatore, non resta che ricorrere all'unica farmacia-camera riproduttiva esistente.. Non rimane alle varroe che finire in un preciso reparto in cui l'esaquadro-sei finestre è componente importante ( anche se non esclusiva) di un programmato perimetro recettore per cui (quasi) tutte le varroe, (fase prima) dovranno sgusciare tra le barrette dell'escludi regina con o senza autostop delle api, per raggiungere l'unica clinica ostetrica, quella del settore "A"( 6 finestre + altri favi di covata).
-Le operazioni del Metodo Rolle (Inserimento. Divisione. Separazione. Separazione bis Divisione bis, ecc...) vanno ripetute ancora....... verso la fine di giugno?.
(Per questo secondo trattamento il sottoscritto ha potuto constatare che è possibile riavere a disposizione "sei finestre" con nuova cera ed uova solo verso il 20 giugno, a metà fioritura del castagno quando le api riprendono massicciamente a costruire fogli cerei).
-Dallo stesso Rolle i tempi e le modalità per la seconda ed ultima manipolazioni della stagione sono state rese molto più spicci di quelli della prima indicazione operativa.
-Personalmente mi impegno col il Rolle finché ho un solo mielario sopra la covata basandomi anche sulla fortuna di ricorrere al Metodo biotermico in aprile ...
Après tout ca... nei confronti di piccoli operatori che, volendolo, noi sappiamo potrebbero anche non essere apicoltori dalla somministrazione facile perizinica- formica-ossalica, senza euforia o desiderate vendette, non resta che attendere, canticchiando Vecchio frac, un cilindro per cappello, un papillon di seta blu, seduti lungo la sponda del nostro immaginario Po polesano, e constatare se l'anno prossimo o quello a seguire, passeranno sull'acqua ballonzolando morte solo api del Parco La Mandria, per sopraffazione numerica non più tollerabile delle varroe..
oppure se il rollio di qualche altra zattera ci mostrerà anche api "annegate", decedute sia pure con tanto di certificato medico legale (l'operazione era riuscita; c'era sempre stata grande caduta dell'acaro nella somministrazione di prodotti ammessi dal Ministero della Sanità..); seduti in attesa pensosa strabuzzeremo gli occhi con tristezza, se transiteranno pure colonie trattate ma ugualmente decimate per anemia, per spegnimento totale precedente di mancate forme di difesa...
- Il mio grande rispetto per i grossi apicoltori-
Dato che nella vita, metà del tempo deve essere impiegato a dare delle spiegazioni, a scanso di equivoci, ribadisco ancora una volta la mia stima per la fatica sostenuta da tutti i grandi operatori So anch'io che loro non possono assolutamente giocare con l'orso ( il "sei finestre") per dare la caccia ai salmoni in risalita.. ( alle varroe in trasferta)
Mario Dallari, mio amico turista in Canada-Apimondia, molti suoi colleghi, sanno, però, perfettamente che quello che stiamo facendo noi piccoli è ugualmente importante soprattutto per salvaguardare stima verso il miele .
So con piacere che con amici simili qualora io resti senza api potrò sempre andare da loro per acquistare, senza alcuna soggezione od orgoglio ferito, delle arnie salvate sia pure all'acido ossalico, per tentare eventualmente ancora una volta qualche soluzione, sempre la più rispettosa possibile della grande tenace fragilità delle nostre amate api
Sì, però, nonostante tutti questi discorsi imbonitori,........
il metodo Rolle risulta effettivamente difficile. Devo ammettere che è così soprattutto per coloro che ne avessero letto la sola cruda enunciazione. Io stesso agli inizi ho rischiato di "finire dallo psichiatra"..Chi incontra, però, degli operatori sul campo ( tipo quelli alla Mandria), chi si imbatte, come voi, con schemi riassuntivi, penso che l'impatto sia diverso, molto facilitato.
Un'ultima incursione immaginifica.
-Si può fare un figlio intelligente pur ignorando del tutto le ventitré coppie di cromosomi del partner? Sì.
Nei momenti di alta termicità affettiva per due sposi che arrivino a concepire un figlio non è necessario sappiano decidere quanti cromosomi delle ventitré coppie di lui e di lei dovranno essere scartati, se scegliere due cromosomi omogameti-uguali (xx) per avere una bimba o eterogameti-diversi (XY) o (X0) per avere un maschio.
Importante è che i due attuino le classiche fintamente aggressive pratiche ginniche che di per se stesse senza indicazioni esplicite coattive faranno sì che l'ovulo tenero di lei si incontri con gli infuocati elementi riproduttori di lui... Absit iniuria ma proprio come nella vita intima riproduttiva anche per un apicoltore non è necessario sappia se le api del Metodo settore "A", nella fase due avranno solo cinque giorni di opercolatura e se gli altri sette li acquisiranno nella fase successiva.
Ciò che conta è che l'operatore apicolo realizzi ciò che prescrive la fase stessa.
Nel metodo naturale Rolle è sufficiente essere degli esecutori. Non è proibito, tuttavia, avere dei caldi brividi di intelligenza previsionale mentre si rovista l'alveare. Il sapere il perché ed il come di ogni gestualità sarà quello alla fin fine aiuta a migliorare il tutto. E' veramente bello, infatti, sapere con precisione quanto tempo, quanti giorni, grazie a precise calendarizzazioni della vita delle api, delle loro fasi, le varroe rimarranno nascoste nelle cellette, uscendo puntualmente allo scoperto in bocca al lupo, al "sei finestre", mortale reparto maternità, roulotte-clinica ostetricia vagante ( dal settore A al settore B)... Reparto materno recettore vagante che Emilio ha allestito con diabolica apistica malizia per le varroe a preciso manuale confinamento logistico nel settore "B" (fase prima) costringendo le varroe ad andare loro stesse a suicidarsi nel poliambulatorio della Borgata vicina, nella camera "A, o ancora più intelligentemente perfido (fase terza) allestendo comodamente di nuovo, ancora in loco, nel residenziale settore ostetricio delle Camera A trasferita come nucleo, il solito invitante subdolo mortifero ospedaletto da campo-esaquadro.
-Se in qualche fase, (la due. Settore "A") il nuovo trasferito nucleo in questione viene lasciato senza difese, senza "sei finestre", non lo è immotivatamente ma perché le api con i loro dodici giorni ufficiali di perentoria reclusione-opercolatura non permetteranno alle varroe alcuna modalità di uscita anticipata dalla cella.
Se si conosce con assoluta (!) certezza che dei malavitosi ricercati usciranno dal covo solo dopo il dodicesimo giorno di una loro riunione cupolare non ha senso inviare molto prima sul posto agenti in borghese.. Non vale-idem- la pena inserire un "sei finestre" là dove api e varroe sono ancora in piena gestazione,( opercolate) a metà del loro periodo carcerario.
Si potrà saggiamente fare ciò, ma dopo una settimana.
Però... Che razza di naturale acaricida furbacchione quest'Emilio Rolle.
Buona stagione apistica a tutti!
Adolfo Percelsi